L'innovazione e la ricerca, sono sempre stati, a mio avviso, il fulcro portante di ogni attività umana. Le Arti, anche quelle Marziali, non esulano da questa analisi. Non è necessario visitare il Giappone, per sapere che i Maestri di karate, all'inizio del secolo scorso, facevano dell'innovazione una priorità. Spesso, partendo dallo stesso “ceppo”, hanno codificato nuovi "ryu", modificato kata, cambiato il loro nome o il loro significato.
Del resto, il sostantivo "Arte", è lontano dal presupporre una pratica ripetitiva e priva di innovazione. La ripetizione esasperata delle gestualità può essere accettata se l’obiettivo è il perfezionamento finalizzato ad una prestazione agonistica , ove si richiede la precisione e la destrezza tipica della Disciplina, diversa l’analisi se il fine è imparare a difendersi.
Per quanto mi riguarda, il mio passato marziale è tutto rivolto all’innovazione ed alla ricerca:
- Nel 1984 aggiunsi il Ju Jitsu al mio karate, qualcuno disse che ero uno strano Maestro, che l'Arte del karate era pura e tradizionale. Oggi le palestre che vivono di solo karate lo praticano quasi esclusivamente per fini sportivi, insegnano una gestualità finalizzata alle competizioni, praticamente inadeguata alla difesa personale. Per insegnare a difendersi, molti Maestri di karate sono divenuti Istruttori di altre Discipline, più o meno alla moda, negando quindi il fine stesso del karate. Mi domando : non era meglio adeguarlo e modernizzarlo ?
- Nel 1985 aggiunsi la gioco motricità nella pratica dei bambini, qualcuno disse che non praticavo karate. Oggi, tutti i Maestri hanno inserito la gioco motricità nelle loro lezioni.
- Nel 1993 creai i miei primi programmi di “goshin jutsu”, da abbinare a qualsiasi stile di karate- Qualcuno disse che mi ero montato la testa. Dopo un grande stage a Norcia, cui parteciparono oltre 250 tecnici di karate, tra i quali molti primari Maestri nazionali della Disciplina, da me Diretto insieme a due grandissimi Maestri italiani di Ju Jitsu e Difesa Personale, una delle più grandi Federazioni di Arti Marziali, adottò i miei programmi e mi nominò Responsabile Tecnico Nazionale del “Goshin Jutsu”
- Nel 1996 ho superato il primo e unico corso universitario in Italia che mi ha rilasciato la qualifica di Maestro di Difesa Personale.
- Nel 2000 aggiunsi le armi da fuoco alla mia difesa, creai il TODD( Tiro Operativo da Difesa) , qualcuno disse che ero esaltato. Divenni Istruttore d'armi e difesa di due aziende di sicurezza, nella più grande, raggiunsi il grado di Tenente Colonnello, tra i più alti gradi in assoluto nella sicurezza privata. Inoltre , partecipai nel 2001 al primo corso Uits Coni di Tiro Istituzionale e divenni Istruttore Uits/Coni Ente Pubblico. Da allora ho abilitato alle armi centinaia di cittadini, gestito corsi per sicurezza privata e Polizia Municipale. Sono tuttora Direttore di Tiro presso il Poligono della mia città.
- Nel 2009 per il mio curriculum e per i programmi tecnici, il Coni mi ha conferito il Distintivo d'oro al Merito Sportivo
- Nel 2010 sono stato chiamato a svolgere docenze all’Università la Sapienza di Roma, corso in “Educazione comportamentale per la salute e sicurezza dei lavoratori e Difesa Personale”
- Nel 2012 ho ufficializzato la creazione di un metodo di Ju Jitsu : il Ju Jitsu Moderno Metodo Pari (JJMMP) , la naturale evoluzione di una pratica marziale da sempre finalizzata alla ricerca di tecniche atte alla Difesa personale, adeguate alla legislazione di riferimento.
- Nel 2013 il metodo è stato accettato ed è entrato a fare parte della World Ju Jitsu Federation, una delle più grandi Federazioni del Mondo di Ju Jitsu, che ha confermato i miei gradi nella Disciplina (8°Dan), riconoscendo tutti gli esami da me firmati fino al 6° Dan compreso (solo se confermati dal sottoscritto)
- Nel 2015 ho ricevuto la qualifica di SOKE, prima dal Giappone tramite la Nihon Budo kai Kuniba Kai , poi dalla World Ju Jitsu Federation. Una quindicina le qualifiche di SOKE rilasciate dalla World Ju Jitsu Federation, negli oltre 50 Paesi affiliati nel Mondo
Grazie a tutti coloro che hanno creduto nel mio lavoro.
Carlo Alberto Pari